Descripción del título

Fittizio ed effimero come un blando palliativo, l'eufemismo continua a rappresentare uno dei fondamenti linguistici dell'esistenza umana: sesso, guerra e superstizione, vizi, malattie e morte ne sono da sempre ispiratori. Plutarco di Cheronea, la fonte più documentata sulle dinamiche dell'eufemismo antico, afferma che i Greci velavano grazie ad esso gli aspetti sconveniente della realtà. Quanto il lessico contemporaneo possa ancora riconoscersi nel decalogo di Plutarco dimostra l'attualità di termini comuni. Risorsa quanto mai versatile per quella funzione del "dire senza dire", l'eufemismo è complementare a diverse figure retoriche. Alterazioni fonetiche, antonomasie e perifrasi, aposiopesi, litoti e antifrasi, forme allusive, metaforiche o metonimiche, sono sfaccettature di una schema già noto a Omero. L'eufemismo è il fil rouge che percorre la tessitura della poesia e della prosa greca con la pretesa, quasi segreta, di aggiungersi con la sua deinotes all'intreccio del tutto. Per via eufemistica si costruisce un'ampia sinonimia, depauperata però rapidamente da sostituti destinati a breve vita. Come scrive Émile Benveniste, in un pionieristico articolo sugli Eufemismi antichi e moderni, se la nozione rientra fra quelle riprovate dalla norma morale e sociale, "l'eufemismo non dura"
Monografía
monografia Rebiun23885366 https://catalogo.rebiun.org/rebiun/record/Rebiun23885366 190704s2017 it |||| ||ita d 978-88-7949-676-6 UR0433296 UR Caroli, Menico Il velo delle parole l'eufemismo nella lingua e nella storia dei Greci Menico Caroli. Bari Levante editori 2017. Bari Bari Levante editori 646 p. 24 cm 646 p. Kleos 25 Fittizio ed effimero come un blando palliativo, l'eufemismo continua a rappresentare uno dei fondamenti linguistici dell'esistenza umana: sesso, guerra e superstizione, vizi, malattie e morte ne sono da sempre ispiratori. Plutarco di Cheronea, la fonte più documentata sulle dinamiche dell'eufemismo antico, afferma che i Greci velavano grazie ad esso gli aspetti sconveniente della realtà. Quanto il lessico contemporaneo possa ancora riconoscersi nel decalogo di Plutarco dimostra l'attualità di termini comuni. Risorsa quanto mai versatile per quella funzione del "dire senza dire", l'eufemismo è complementare a diverse figure retoriche. Alterazioni fonetiche, antonomasie e perifrasi, aposiopesi, litoti e antifrasi, forme allusive, metaforiche o metonimiche, sono sfaccettature di una schema già noto a Omero. L'eufemismo è il fil rouge che percorre la tessitura della poesia e della prosa greca con la pretesa, quasi segreta, di aggiungersi con la sua deinotes all'intreccio del tutto. Per via eufemistica si costruisce un'ampia sinonimia, depauperata però rapidamente da sostituti destinati a breve vita. Come scrive Émile Benveniste, in un pionieristico articolo sugli Eufemismi antichi e moderni, se la nozione rientra fra quelle riprovate dalla norma morale e sociale, "l'eufemismo non dura" Griego (Lengua) 8D. Eufemismos Lexicografía 8B.45.